Pubblicato il volume 66 dei Memoirs

A color photograph of a museum installation of architectural models of ancient Roman buildings, each on a single plinth
Models of arch monuments installed along the upstairs corridor of Trajan’s Markets, Rome, with the Severan arch from Djémila, Algeria, in the foreground; from Kimberly Cassibry’s essay “Reckoning with Replication” (photograph by the author)

L’AAR e University of Michigan Press hanno appena pubblicato il volume 66 di Memoirs of the American Academy in Rome. È il secondo numero della pubblicazione che nasce in digitale, nonché il secondo a essere open access e gratuitamente disponibile per la lettura su JSTOR. Il nuovo volume è il primo curato da Margaret Laird, professore associato aggiunto di latino e classici presso la University of Delaware e Rome Prize Fellow 2000 per gli studi classici e l’archeologia. Anche Sinclair Bell ha curato parti del volume 66.

Dal 1915, Memoirs of the American Academy in Rome ha pubblicato articoli su argomenti come archeologia e topografia romane, storia italiana antica e moderna, letteratura latina e arte e architettura italiane. Sei studiosi hanno contribuito al numero: Cynthia J. Bannon (Indiana University, Bloomington), Fabio Barry (Center for Advanced Study in the Visual Arts, National Gallery of Art), Rubén Montoya González (Royal Netherlands Institute in Rome), Massimiliano Vitiello (University of Missouri, Kansas City), Katherine Rinne (University of Virginia), e Kimberly Cassibry (Wellesley College). Il volume 66 riporta anche le relazioni della ricerca compiuta a Roma dai Fellows 2021 per gli studi umanistici.

La prefazione di Laird traccia la storia della pubblicazione, che per decenni si è focalizzata principalmente sull’antichità e ha pubblicato monografie su scavi e conferenze sponsorizzati dall’AAR. Dagli anni Settanta, sottolinea la curatrice, la rivista ha iniziato a considerare i periodi da quello medievale a quello moderno in una moltitudine di discipline: storia dell’arte e dell’architettura, studi culturali e storici italiani, diritto, politica e politica economica, letteratura, musicologia e molto altro. Nei prossimi anni, Laird vuole trattare un sapere che comprenda storia architettonica, teorie espositive, ed etica nel campo di proprietà culturale, musei e collezionismo.

Agli occhi di Laird, la rivista è diventata “un forum per gli studiosi che condividono la passione per lo studio dell’arte, della storia e della cultura italiane, non soltanto quei pochi che possono risiedere o lavorare all’AAR, utilizzare la Biblioteca, o partecipare a lezioni o conferenze.… Come i pranzi nel cortile dell’Accademia, spero che i Memoirs offrano un buffet di cibo colto per riflettere e un luogo per promuovere il dialogo interdisciplinare e accendere la creatività intellettuale.”

Per contribuire a un numero futuro, si prega di leggere le linee guida per le candidature. Per accedere al volume 66 e ai numeri precedenti, visitare JSTOR.

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