Dagli archivi: Anna McCann

A woman in profile wearing a black wetsuit and holding an underwater camera, the sea behind her; she stares off into the distance
Diapositiva non datata di Anna McCann con una macchina fotografica subacquea (probabilmente negli anni ‘70)

Quando nei primi anni ‘60 Anna Marguerite McCann (Fellow 1966) iniziò a fare immersioni con Jacques Cousteau, il campo dell’archeologia subacquea era dominato dagli uomini e lei divenne la prima donna americana a svolgere questa attività. Nata nel 1933 a Mamaroneck, New York, McCann conseguì una laurea presso il Wellesley College e una borsa di studio Fulbright la portò nel 1954 all’American School of Classical Studies di Atene, dove la sua passione per il mondo antico aumentò. Ottenne poi un master presso l’Institute of Fine Arts della NYU e un dottorato all’Indiana University. Nel 1964 vinse il Premio Roma per gli studi classici e l’archeologia, un’opportunità che le permise di continuare a fare immersioni e di lasciare un’impronta duratura attraverso gli scavi di Cosa, colonia latina in Toscana.

A woman holding a pole next to a dinghy, the sea behind
Anne McCann a Piombino negli anni ‘70

Coordinati dal Direttore dell’AAR Frank E. Brown e poi continuati sotto la guida di Elizabeth Fentress, gli scavi di Cosa hanno approfondito la nostra conoscenza della tecnologia e del commercio antichi nella Roma della media Repubblica. Anna riunì i ritrovamenti di ventidue anni di scavi in The Roman Port and Fishery of Cosa: A Center of Ancient Trade (1987). Dal 1971 al 1974, lei e un team di archeologi subacquei, sotto l’egida dell’AAR, delinearono ed esplorarono gli antichi porti di Populonia e Pyrgi, sempre lungo la costa toscana. A Populonia, trovarono tronchi lavorati risalenti secondo la datazione al carbonio 14 all’840 a.C. – prova di un’antica nave etrusca.

Il nipote di McCann, Richard Preston, ricorda una storia che illustra i rischi che lei e gli altri archeologi correvano in acqua. Durante un’immersione a cui Preston prese parte, lui e il capo della spedizione subacquea scoprirono quello che scambiarono per un relitto pieno di anfore. Si sbagliavano; era un mucchio di bombe della Seconda Guerra Mondiale. Malgrado gli sforzi per liberare le “anfore”, le bombe fortunatamente non esplosero. “La spedizione di Anna avrebbe fatto notizia”, commenta Richard, “ma per i motivi sbagliati.”

A woman diving underwater inspecting an object on the seabed
Anne McCann sott’acqua negli anni ‘60

Oltre al lavoro in campo archeologico, McCann ha lasciato il segno come storica dell’arte. L’Accademia ha pubblicato nel 1968 il suo primo libro, The Portraits of Septimius Severus (AD 193–211), nell’ambito della serie Memoirs. Ha anche contribuito a catalogare i sarcofagi romani al Metropolitan Museum of Art. Membro dell’Archaeological Institute of America, ha ricevuto nel 1998 il Gold Medal Award dell’organizzazione. McCann ha insegnato archeologia subacquea alla Boston University dal 1997 al 2001 ed è morta nel 2017 a Sleepy Hollow, New York, all’età di 83 anni. I McCann Archives, generosamente donati all’AAR da Douglas Preston, illustrano la straordinaria vita di Anna. Per ulteriori informazioni dhc.aarome.org/McCann.

A man inspecting amphorae
La diapositiva di Anne McCann in cui Jacques Cousteau esamina delle anfore a Cosa, anni ‘60

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